Cast

  • Autori, Regia e Traduzione: Annika Strøhm e Saba Salvemini

Interpreti

  • Medea: Annika Strøhm
  • Giasone, Creonte, Egeo, Messaggero: Saba Salvemini

Sinossi

Medea. La donna di cuore devota al letto nuziale ed alle sue antiche leggi sposa l’uomo di ragione ed azione che appartiene allo stato ed alla società.
La storia della sua rivolta contro un mondo in cui rispetto, fedeltà, fiducia, responsabilità, amore sono scomparsi. Medea compie il  sacrificio più alto. La vendetta più atroce. Per pugnalare questo mondo bisogna colpirlo… al cuore.
Una storia che, in un mondo di genitori che fanno di tutto per crescere al meglio i figli, si fa tragedia in nome dell’amore. Una tragedia d’amore e libertà.  Una tragedia dove a pagare sono i figli, tutti i figli ed in cui tutto è umano….terribilmente umano.
In scena a rivivere il dramma due soli attori, come ai tempi dell’antica Grecia.

POCHE NOTE:

Una messa in scena nuda e semplice ospiterà gli attori. Gli attori si occuperanno di restituire i fatti rivivendo il dramma di questa storia che si fa tragedia. Il personaggio di Medea verrà giocato da Annika Strøhm mentre Giasone, Creonte, Egeo ed il messaggero verranno giocati da Saba Salvemini.
Una messa in scena umana.
Partiamo dal presupposto che un classico abbia una sua forza interna che gli garantisce la possibilità unica di varcare tempo e spazio, un’assoluta universalità di certi sentimenti che esprime anche la sua atemporalità. Non ci occupiamo di attualizzare il testo. Facciamo un lavoro sul linguaggio, un linguaggio diretto, vero, al limite del quotidiano, dove anche gli improvvisi inserti del mito possono articolarsi in dialoghi perfettamente credibili. Diamo spazio alle relazioni umane ed a una messa in scena  che ripercorra la stessa essenzialità. Così che ci sia la possibilità, per lo sguardo attento, di svelare tra le maglie della realtà tutti quei piani – mitici, iniziatici, sociali…- che, da secoli, il testo offre allo spettatore. Personaggi spogliati di qualsiasi riserva mitica e la cui forza, l’epicità insomma, sta nei dubbi e nelle certezze che si mescolano senza che nessuno possa mai stabilire cosa sia bene e cosa sia male. La messa in scena di una visione, profondamente laica; visione che spingeva Euripide a immaginare creature che hanno perso molti punti di riferimento, molte certezze e che vivono dell’incostanza dei sentimenti che agitano l’anima. Non prediligiamo un punto di vista, ma restituiamo i fatti – fatti legati a molteplici interpretazioni. Una messa in scena che intende svelare la modernità di un classico e lasciare libero lo spettatore di cogliere i piani di riferimento che gli sono più affini.

Uno spettacolo che pone l’accento sul lavoro dell’attore piuttosto che sugli effetti teatrali.

 IL MATERIALE TESTUALE

Il testo utilizzato per lo spettacolo è quello della Medea di Euripide.
Sono stati “tagliati” i personaggi della nutrice e del pedagogo ed il testo del coro.
Il coro è il pubblico a cui i personaggi, talvolta, si rivolgono. Gli spettatori sono così, dichiaratamente, testimoni ed arbitri delle vicende della casa di Medea e Giasone.
Il rimanente testo, scene e monologhi, è integrale.
La traduzione è stata realizzata mettendo a confronto il lavoro di diversi traduttori italiani, francesi, inglesi, spagnoli e norvegesi con il fine di ritrovare, nel massimo rispetto del testo, una versione quanto più teatrale possibile.

Progetto realizzato con il sostegno dello Spazio Off di Trento e ResExtensa

Galleria Fotografica

Premi & Riconoscimenti

  • Ha debuttato ad aprile al Teatro Kismet Opera di Bari ed in anteprima al Teatro Civico14 di Caserta.
  • Ha vinto il bando di Residenza Offx3 dello SpazioOff di Trento ed è stato selezionato per la finale del bando Vd’A – Voci dell’anima 2011;

Prima della PRIMA di Antonella Russoniello

IL DIBATTITO dopo lo spettacolo

Recensioni

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