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IL LABORATORIO
diretto da Paolo Capozzo
Cosa faremo
I FASE: Presenza Scenica
Attingendo a varie discipline – dalle arti marziali alla danza alla meditazione yoga – faremo esercizi e giochi finalizzati alla scoperta delle potenzialità fisiche ed immaginative, al controllo del corpo, al potenziamento dei sensi, al direzionamento del pensiero e delle energie.
II FASE: Emozioni e Controllo
Ci concentreremo sulle emozioni. partendo dall’osservazione e dal riconoscimento delle nostre, per poi dedicarci all’analisi di quelle di vari personaggi teatrali e cinematografici. Da qui nasce la necessità di “controllare” gli scossoni emotivi (nostri e dei personaggi da interpretare) attraverso la tecnica (voce, dizione, gestione del corpo)
II FASE: Emozioni e Controllo
Ci concentreremo sulle emozioni. partendo dall’osservazione e dal riconoscimento delle nostre, per poi dedicarci all’analisi di quelle di vari personaggi teatrali e cinematografici. Da qui nasce la necessità di “controllare” gli scossoni emotivi (nostri e dei personaggi da interpretare) attraverso la tecnica (voce, dizione, gestione del corpo)
III FASE: Interpretare
Il titolo rivela la vera essenza del lavoro che faremo in questa fase: interpretare, cioè, tradurre da un linguaggio ad un altro, dalla parola scritta alla grammatica di scena, laddove c’è il corpo che agisce prima ancora aprire bocca.
Lavoro sul personaggio. I diversi approcci.
IV FASE: Play
Un po’ di prove e andiamo in scena. Finalmente portiamo a sintesi il lavoro dei mesi precedenti.
Ci sarà una storia da narrare, noi sul palco a raccontarla, il pubblico in sala ad ascoltarla. In fin dei conti, questo è il Teatro.
Il valore pedagogico dell’esperienza
Il “gioco” del teatro, per sua natura, costringe chi lo pratica a “mettersi nei panni di un altro”, a comprenderne le motivazioni e a sposare le sue convinzioni, sospendendo qualsiasi giudizio critico sul personaggio da interpretare.
In definitiva lo costringe a essere un altro. Mica poco: abbandonare il proprio punto di vista e osservare il mondo con occhi diversi, sviluppare la capacità di “comprensione”, mettere da parte il proprio Ego per fare spazio all’altro. Diventare, quindi, “terra di transito” per altre vite.
Raggiungere questo traguardo significa compiere un viaggio, dentro e fuori di sé, alla scoperta di ciò che siamo, del nostro corpo, della nostra relazione con gli altri.
In fin dei conti, per essere “un altro” bisogna necessariamente partire da quello che si è.
Da questo punto di vista il Laboratorio teatrale è una vera e propria palestra, in cui si allena la Persona nella sua interezza: la si costringe ad allargare lo sguardo e ad acuire i sensi, si sollecita la sua creatività e la sua immaginazione, le si fanno sperimentare le possibilità del corpo e la sua forza espressiva.
Questo percorso è il vero valore pedagogico e formativo dell’esperienza teatrale, a prescindere che il “formando” sia un attore o meno, perché riguarda, appunto, la Persona.
E, se è vero che è il Laboratorio teatrale è estremamente importante in età scolare, può avere sicuramente un peso rilevante anche nella formazione degli adulti, perché va a rimuovere strati e strati di sovrastrutture comportamentali e rimette in gioco dinamiche emotive e creative spesso trascurate e lasciate inaridire.
NAVIGAZIONE RAPIDA
- Storie da Bambini – 2023/2024
- Peppino va alla guerra – 2022/2023
- Performance – 2021/2022
- Isole – 2020/2021
- Saggio Virulento – 2019/2020
- Esperimenti di Laboratorio – 2018/2019
- ‘O Suonn’ – Oltraggio a Shakespeare – di Paolo Capozzo – 2017/2018
- Futura Progenie – di Paolo Capozzo – 2016/2017
- Punti di sVista – tratto da “Esercizi di Stile” di Raymond Queneau – 2016/2017
- Kappuccetto Rosso – Masterclass 2015/2016
- Amammé – 2015/2016
- Ecce Mulier – 2014/2015
Due atti unici a cura del Laboratorio Teatrale Adulti 2023-2024
* Il mago Error e la città di Antologia * Re X e la principessa Selfietta *
Sinossi
Per alcuni anni, a cavallo tra la fine del XX secolo e l’inizio di questo, organizzammo un concorso per gli alunni delle scuole elementari, in collaborazione con Guida Editore, dal titolo “La Fiaba più bella.”
Il nostro compito, come compagnia teatrale, era quello di scrivere una versione teatrale della Fiaba vincitrice e metterla in scena il giorno della premiazione.
A distanza di 25 anni, queste storie ci sono sembrate incredibilmente attuali. Ne abbiamo scelte un paio per allestire la nostra performance di quest’anno.
Allievi
Silvana Acanfora – Noemi Basile – Pasquale Cincotti – Valeria Cutolo – Piero Della Sala – Anna Di Nardo – Antonia Di Nardo – Angelita Gambuti – Emilio Grillo – Tino Gubitosi – Antonella Ieppariello – Anna Marzullo – Maria Elena Napodano – Maddalena Poerio – Federica Simeone – Francesco Tino
Acting Coach: Paolo Capozzo
Dance Coach: Antonella De Angelis
Disegno Luci: Luca Aquino
IL VIDEO
Galleria Fotografica
Fotografie: Antonia Di Nardo – Sara Di Nardo
Libero adattamento di Lisistrata di Aristofane
Sinossi
“Peppino va alla guerra” è un lavoro corale: 16 persone che di fatto hanno condiviso un pezzo della loro vita e che hanno contribuito in modo decisivo alla creazione dello spettacolo di stasera. Tutto ciò che vedrete in scena è, quindi, frutto dell’interazione di diverse professionalità che, in questa pièce teatrale, hanno trovato un luogo di collaborazione e di libera espressione.
È stato svolto un lavoro di trasposizione in chiave contemporanea della commedia. Lisistrata fu rappresentata per la prima volta circa 2500 anni fa. Se continua a essere messa in scena, vuol dire che la tematica affrontata – la guerra – continua ad essere attuale (e in questo ultimo anno è diventata, anche per noi europei, clamorosamente presente). Agli allievi del laboratorio è stato chiesto, quindi, di intendere e interpretare i loro personaggi in chiave moderna. Ci troviamo quindi di fronte a donne contemporanee, eroine dei nostri giorni, che per raggiungere il loro scopo – la pace – non esitano a ricorrere ad uno stratagemma antico quanto l’uomo – il sesso.
Una commedia che parla di guerra? Sì, perché vogliamo ridere della guerra per esorcizzare la paura, ci è necessario deridere i suoi protagonisti per non odiarli, chiediamo al teatro la via per la salvezza
Buona visione
Paolo Capozzo
Allievi
Valeria Cutolo – Eliana Lepore – Carmela Aria – Silvia Di Mauro – Antonella Ieppariello – Tino Gubitosi – Maddalena Poerio – Silvana Acanfora – Anna Marzullo – Pasquale Cincotti – Piero Della Sala – Anna Di Nardo – Noemi Basile – Antonia Di Nardo – Marina Parrilli – Luca Aquino
in ordine di battuta
Adattamento: Paolo Capozzo
Impianto scenografico: Marina Parrilli
Costumi: Antonia Di Nardo – Marina Parrilli
Disegno Luci: Luca Aquino
IL VIDEO
Sinossi
“Performance” è il saggio conclusivo del lab. Adulti dell’a.a. 2021/2022 che si sviluppa in due parti, immergendo il pubblico in un viaggio attraverso la narrazione drammatica e l’improvvisazione artistica. La pièce affronta temi profondi legati alla distruzione imminente della Terra e all’espressione creativa degli allievi attraverso le improvvisazioni.
Parte 1: “L’Ultimo fiore”
La prima parte di “Performance” si apre con un’atmosfera carica di tensione, mentre la Terra si trova sull’orlo della distruzione. Gli eventi climatici estremi, le crisi ambientali e le tensioni globali culminano in un’apocalisse imminente. Tutto è stato organizzato per il trasferimento del genere umano verso un nuovo pianeta, tranne l’ultimo gruppo che ha vissuto insieme per 4 anni. Ma ci sarà un problema che impedirà loro di partire….
Parte 2: “Improvvisazioni”
Nella seconda parte, attraverso il linguaggio del corpo, delle parole e delle emozioni, esplorano l’arte dell’interpretazione e si connettono con il pubblico in modi sorprendenti e autentici. Questa parte celebra la libertà creativa e l’unicità di ogni individuo, mettendo in luce il potere dell’arte nel dar voce alle esperienze umane.
Insieme, le due parti di “Performance” creano un’esperienza teatrale coinvolgente, spingendo il pubblico a riflettere sul rapporto dell’uomo verso la natura e sull’importanza vitale dell’espressione artistica nel tentare di dare un senso al mondo che ci circonda.
Buona visione
Paolo Capozzo
Allievi
Luca Aquino – Carmela Aria – Noemi Basile – Pasquale Cincotti – Valeria Cutolo – Raffaella Del Vecchio – Silvia Di Mauro – Anna Di Nardo – Piero Della Sala – Tino Gubitosi – Antonella Ieppariello – Eliana Lepore – Marina Parrilli – Maddalena Poerio – Alessio Tito
IL VIDEO
Sinossi
Isole. Tali siamo stati in questo anno di pandemia.
Lontani, separati da un mare in tempesta, eppure caparbiamente connessi uno dall’altro, come abbiamo potuto.
Quello che vedrete è il saggio del nostro “laboratorio al tempo del covid”, il risultato di mesi di lavoro on-line. Tante ore in cui, imprigionati dietro una webcam, abbiamo delegato la nostra anima a viaggiare.
Provo infinita riconoscenza per gli allievi di 99LAB, questo arcipelago numeroso e variegato di donne e uomini, che ancora una volta hanno dimostrato tutta la passione e l’amore che li anima e di cui sono orgoglioso.
Buona visione
Paolo Capozzo
Allievi
Luca Aquino – Carmela Aria – Noemi Basile – Pasquale Cincotti – Piero Della Sala – Anna Di Nardo – Antonia Di Nardo – Tino Gubitosi – Eliana Lepore – Marina Parrilli – Alessio Tito
IL VIDEO
Sinossi
Signore e signori, quello che state per vedere è, senza dubbio, il Saggio di Laboratorio più spericolato ed incosciente che abbiamo mai realizzato.
Attori rigorosamente a distanza, connessioni ballerine, ambientazioni domestiche, luci da salotto, costumi caserecci … E’ come camminare sul filo senza rete, non v’è modo di correggere gli errori; d’altra parte deve essere così, perché il teatro non ammette ripetizioni.
Allievi
Luca Aquino – Carmela Aria – Pasquale Cincotti – Piero Della Sala – Anna Di Nardo – Tiziana Esposito – Tino Gubitosi – Eliana Lepore – Anna Marzullo – Marina Parrilli – Maddalena Poerio – Alessio Tito
IL VIDEO - Parte 1
IL VIDEO - Parte 2
Sinossi
Solitamente un Laboratorio Teatrale si muove dallo studio del testo scritto (di autori più o meno noti) per poi arrivare alla sua trasposizione scenica. La scelta del nostro laboratorio, quest’anno, è stata quella di fare un passo indietro e partire proprio dalla creazione dei testi da mettere in scena.
Un lavoro di qualche mese che ha visto gli allievi impegnarsi nella scrittura di diversi testi teatrali, tra cui abbiamo selezionato i tre atti unici che vedrete stasera. Un doppio atto creativo dunque: scrittura e messa in scena, in cui gli allievi sono stati coinvolti come autori, interpreti e registi.
I testi scelti sono:
L’Onorevole – di Ciro Borrelli
Non voglio passare per quella che non sono – di Luca Aquino
L’esame di coscienza – di Domenico Cipriano
Allievi
Luca Aquino – Ciro Borrelli – Ilia Caso – Marinella Cataldo – Pasquale Cincotti – Domenico Cipriano – Adriano Costa – Raffaella Del Vecchio – Piero Della Sala – Anna Di Nardo – Antonia Di Nardo – Eliana Lepore – Maria Antonietta Russo – Marina Parrilli – Maddalena Poerio
Galleria Fotografica
Fotografie: Antonia Di Nardo
IL VIDEO
Sinossi
E’ Shakespeare, anche se non sembra. E’ Shakespeare perché in scena vedremo la commedia così come la conosciamo: nomi, ambienti, accadimenti …
Ma non lo sembra, perché la riduzione del testo in dialetto esalta alcuni colori dell’opera stemperandone altri, creando una forte distanza tra i personaggi originari e la nostra reinterpretazione.
Provate a guardare lo spettacolo senza pregiudizi; poi, alla fine, … se vi avremo offeso faremo ammenda.
Grazie ad Antonia Di Nardo per le bellissime foto di scena
Allievi
Luca Aquino – Carmela Aria – Vincenzo Bianco – Pasquale Cincotti – Piero Della Sala – Silvia Di Mauro – Anna Di Nardo – Antonia Di Nardo – Tiziana Esposito – Giulia Fierro – Angelita Gambuti – Eliana Lepore – Anna Marzullo – Marina Parrilli – Maddalena Poerio – Michele Violano
Galleria Fotografica
Fotografie: Antonia Di Nardo
LE PROVE - frammento estratto da "Fila 1 Posto 5"
IL TRAILER promo n°1
IL TRAILER promo n°2
Sinossi
Sono due storie noir che, sebbene di qualche anno fa, fotografano in modo preciso (ed impietoso) l’attualità.
Il primo (La sazietà – 2004) è un ritratto nichilista di un mondo (immaginario?) decadente e malato in cui i rapporti di forza tra i personaggi sono regolati solo da interessi economici. Due prigionieri sorvegliati da tre guardiani, tonnellate di roba da consumare ogni giorno per salvaguardare l’equilibrio di un Sistema che non riconosce altro valore che il denaro.
Il secondo (L’ultimo fiore – 2005), racconta di un ipotetico prossimo futuro, in cui l’intera umanità è stata costretta a migrare verso un altro pianeta a causa di un disastro incombente. Un ultimo gruppo di 5 donne è ancora sulla terra, in attesa della navicella che sta per venire a prenderle. Ma qualcosa andrà storto e le donne dovranno fare i conti con il loro istinto di sopravvivenza.
Nota
E’ una performance per niente facile. Ne’ per gli attori, ne’ per il pubblico. Ne siamo coscienti. Avremmo potuto scegliere dei testi più leggeri, qualcosa che strizzasse l’occhio al pubblico, che concedesse qualche grassa risata scacciapensieri…
Siamo rimasti imprigionati nella nostra convinzione che il Teatro sia cosa diversa dall’Intrattenimento. Il teatro è lo specchio di ciò che siamo. E quello che siamo non è sempre piacevole a vedersi.
Allievi
Luca Aquino – Carmela Aria – Silvia Di Mauro – Anna Di Nardo – Tiziana Esposito – Giulia Fierro – Arcangelo Grimaldi – Eliana Lepore – Daniela Manzi – Anna Marzullo
Galleria Fotografica
LA PERFORMANCE FINALE
Sinossi
Le motivazioni
La domanda sorge spontanea, perché mai uno dovrebbe frequentare un laboratorio teatrale se non fa l’attore? La risposta è banale.
Perché fa bene J. Migliora la propria capacità di comunicare, di relazionarsi con gli altri, di osservare e comprendere le motivazioni e gli atteggiamenti altrui.
Un laboratorio teatrale coinvolge aspetti inerenti la Persona prima ancora che le Tecniche di recitazione. Infatti, l’unico strumento che un attore ha a disposizione per fare il proprio lavoro, per interpretare altri da se’, è se stesso – il proprio Essere (Corpo-Memoria-Sentimento).
Prima di diventare un altro, quindi, bisogna fare i conti innanzitutto con se stesso; bisogna partire da quello che si è, da come si appare, da cosa si vorrebbe essere.
La performance di questa sera
La performance del I Anno del Corso per Adulti che vedrete stasera è tratta (molto liberamente) da un testo non teatrale: Esercizi di Stile di Raymond Queneau per la traduzione di Umberto Eco.
La storia è semplice: un viaggiatore nota sull’autobus un giovane, dal collo lungo e dal cappello stranamente decorato, con una specie di treccia al posto del nastro. Il giovane ha un battibecco con un altro passeggero, poi va a sedersi in un posto che si è liberato. Più tardi, il narratore/viaggiatore incontra nuovamente il ragazzo, ora in compagnia di un amico, il quale gli consiglia di fare aggiungere un bottone al soprabito.
Questo banale episodio di vita quotidiana viene raccontato da Queneau novantanove volte, con novantanove stili diversi, mettendo in gioco tutte le figure retoriche e i generi letterari (dall’epico al drammatico novantanove, dal racconto gotico alla lirica giapponese), giocando con il lessico, frantumando la sintassi. Il risultato: novantanove versioni dello stesso “fatto” all’insegna dell’umorismo, della fantasia e del virtuosismo linguistico.
Con lo stesso spirito abbiamo giocato la nostra partita, traducendo nei linguaggi di scena il testo letterario di Queneau/Eco. In questa “re-interpretazione” inevitabilmente abbiamo dovuto abbandonare il purismo della parola scritta per contaminarla con altri linguaggi, sacrificandone la perfezione letteraria a favore della dinamica teatrale.
I 99 modi di raccontare sono diventati per noi 99 (molti di meno in realtà) diversi punti di vista dello stesso episodio, 99 prospettive di 99 personaggi, ognuno col proprio carattere, il proprio carico di umanità, le proprie fragilità.
Allievi
Ciro Borrelli – Pasquale Cincotti – Antonia Di Nardo – Angelita Gambuti – Marina Parrilli – Maddalena Poerio – Luisa Preziosi – Emma Saltelli – Linda Silvestri – Michele Violano
Galleria Fotografica
LA PERFORMANCE FINALE
“Kappuccetto Rosso…a volte il vero lupo si nasconde nello specchio”
di Paolo Capozzo
Sinossi
“C’era una volta in un villaggio una bambina, che era la più carina che si potesse mai vedere. Tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso.” Ricordate la storia? … il Lupo, la nonna, il cacciatore? Dimenticatela!
In questo spettacolo Cappuccetto non è la “giovanetta cortese e di buona famiglia” di cui ci racconta Charles Perrault nel 1697, né “la dolce bimbetta, che solo a vederla le volevano tutti bene” di cui parlano i fratelli Grimm 160 anni dopo.
La nostra protagonista non è per niente amabile. Sotto l’apparenza di graziosa adolescente, si nasconde una ragazza viziata, egoista e senza scrupoli. Cappuccetto Rosso è disposta a tutto pur di ereditare la casa della nonna, anche a “eliminare la vecchia”. Per realizzare questo piano criminale non esita a estorcere la complicità di Lupo, un ragazzotto di periferia con un passato burrascoso, tanto innamorato di lei da risultarne sottomesso ed essere comandato a bacchetta. Ma Lupo non è il ragazzaccio che sembra, anzi ben presto si rivela una persona mite, docile ed introversa. Quello che gli chiede la ragazza va ben oltre la sua (apparente) ferocia. Non se la sente di compiere un gesto così efferato contro una povera vecchina sola e indifesa.
Una nota per i Bambini e i Ragazzi
Attenti, giovani amici miei, nel bosco in cui viviamo i lupi vestono abiti insospettabili, si nascondono dietro i sorrisi compiacenti delle false amicizie, nelle belle parole di politici corrotti, nella finta generosità di adulti senza scrupoli. Vi prego, amici miei, impegnatevi ad “essere” più che ad “apparire”, … altrimenti potrebbe capitare che il lupo vi compaia nello specchio!
Una nota ulteriore per gli Adulti
Kappuccetto è lo specchio di una generazione senza orizzonti, abbandonata a se stessa nel “bosco buio e cupo” della nostra società. Non ispira tenerezza la nostra, in essa si sommano la perfidia della strega di Biancaneve, la cattiveria della matrigna di Cenerentola, la natura distruttiva dell’Orco di Pollicino …
Viene naturale pensare che andrebbe punita severamente. D’accordo. Fossi in voi, però, prima di emettere la sentenza, una domanda me la porrei: ma i genitori di Cappuccetto dov’erano mentre la figlia cresceva in quel modo balordo? Possibile che la loro assenza possa essere assolta?
Allievi
Antonio Colucci – Rossella Colucci – Barbara De Luca – Lorenzo Iacuzio – Vinia Lasala – Raffaella Macchia – Orazio Rodia – Samantha Rossi
Galleria Fotografica
LA PERFORMANCE FINALE
Sinossi
Tratto da vari autori, il laboratorio teatrale di quest’anno si è proposto di realizzare un “puzzle”, laddove le tessere hanno un unico filo conduttore: l’amore.
L’amore immaginario, sognato, l’amore rifiutato, l’amore vissuto, quello atteso, quello sdolcinato, volgare …
Ma l’amore, resta solo fine a se stesso sul palcoscenico oppure parla di noi, delle nostre vite?
Allievi
Luca Aquino – Marco Argentino – Carmela Aria – Silvia Di Mauro – Anna Di Nardo – Tiziana Esposito – Arcangelo Grimaldi – Eliana Lepore – Daniela Manzi – Anna Marzullo
Galleria Fotografica
LA PERFORMANCE FINALE
Sinossi
Quando, a Ottobre, mi sono ritrovato con una classe costituita da sole allieve femmine, ho temuto. Undici giovani donne, autonome, scolarizzate, esigenti. Troppo per un uomo solo.
Ora che quest’esperienza volge al termine, però, devo riconoscere che è stato un anno incredibilmente formativo per me, un continuo confronto tra la mia elementarità maschile (“pappa-cacca-gnocca”) e le infinite complessità femminili che questo gruppo matriarcale mi ha imposto.
Un Laboratorio è un luogo di sperimentazione, tecnica, didattica e umana. Ci si può permettere di osare, rischiare, azzardare, seguire l’istinto narrativo senza sottostare alle regole del botteghino.
Con queste premesse, è stato inevitabile affidarmi alla sensibilità delle mie allieve per costruire il nostro lavoro di fine anno, una piece tutta al femminile, scritta ed interpretata da sole donne.
I testi che portiamo sulla scena, infatti, pur appropriandosi di un paio di “spunti” tratti da I Monologhi della Vagina, in gran parte sono stati scritti dalle allieve del laboratorio.
Ognuna di esse ha dato il proprio contributo alla stesura di questo “copione condiviso”, donando alla nostra storia un pezzo del proprio vissuto, della propria personalità, della propria fantasia.
Di più. Per lasciare intatte le difficoltà di questa prova di fine anno, i testi non sono stati assegnati alle rispettive autrici, ma alle loro compagne di corso.
Undici donne, quindi, interpreti di altrettante Eva, con un unico Adamo sempre presente in scena ma ridotto a pura comparsa (un muto pupazzo di stoffa).
Da un punto di vista didattico, Ecce Mulier è una performance teatrale che contiene alcune prove particolarmente difficili per le attrici.
Cito un paio di esempi per non restare nel vago.
C’è una scena in cui le battute non sono assegnate alle allieve in modo canonico; in base ad una serie di eventi casuali, la stessa battuta potrebbe dirla un’attrice piuttosto che un’altra. Questo ha costretto tutte le allieve coinvolte in quella scena ad imparare tutte le battute previste dal copione e ad essere pienamente coscienti di quello che avviene sul palcoscenico.
Oppure, in un’altra scena, abbiamo lavorato sul completo distacco Corpo-Voce. Qui le attrici dialogano tra loro mentre i loro corpi si muovono completamente svincolati dalle parole. Facile a dirsi, molto più difficile a farsi.
A queste scene d’insieme abbiamo affiancato monologhi di grande intensità emotiva che richiedono altrettanta forza e capacità comunicativa per arrivare al pubblico.
Lasciamo, però, che siano loro a guidarci in questo viaggio. Spegnete i cellulari e accendete la mente e il cuore.
Paolo Capozzo
Allievi
Paola Cirillo – Ilaria D’Amore – Silvia Di Mauro – Anna Di Nardo – Titti Festa – Giulia Fierro – Francesca Giordano – Vinia Lasala – Eliana Lepore – Raffaella Macchia – Katia Maretto