Home » Adda passà
Cast
- Autore e Regia: Alfonso Grassi
- Produzione: ArTeatro
Interpreti
- Emilia Bruno
- Francesca Del Vacchio
- Alfonso Grassi
- Arturo Lissa
- Michele Maffei
- Lorena Nicodemo
- Regina Presutto
- Enrico Santoro
- Renato Siniscalchi
Sinossi
Il titolo dello spettacolo ‘Adda passà, rievoca la celebre frase pronunciata da Gennaro Jovine nel terzo atto di Napoli Milionaria, Adda’ passà ‘a nuttata e nasce da una riflessione sul presente, sull’attesa di un ritorno alla nostra quotidianità interrotta dall’emergenza sanitaria. La notte deve passare per tutti noi, reduci da una guerra contro un nemico invisibile che inevitabilmente ci ha trasformato. Come la Napoli di Eduardo, anche la nostra società si manifesta a tratti rassegnata, rapace, fatta di spalle voltate e porte chiuse, di lotta alla sopravvivenza. La pandemia, come la guerra, non può spegnere l’entusiasmo nei cuori della gente, la spontanea solidarietà e la semplicità di cogliere la meraviglia attorno a sé. C’è ancora uno spiraglio di generosità e spirito collaborativo: ne è portavoce Gennaro, ma l’emblema è il ragioniere Spasiano che dona la medicina gratuitamente a Donn’Amalia per salvare la figlia, (si potrebbe fare lo stesso con il brevetto dei vaccini covid19). ‘Adda passà si arricchisce di un significato purificatore dell’animo , diventa la filosofia di un popolo, la massima a cui affidarsi nei momenti di crisi.
Il primo tempo, “La chiave di casa” è una pièce teatrale di Carlo Mauro del 1931.
Mentre fa ritorno a casa, Don Simone incontra l’amico Ciccillo che gli chiede un favore: intrattenere il marito di una signora con la quale ha una tresca amorosa, finché non si troverà la chiave di casa della donna. Dopo che Simone ha accettato controvoglia l’incarico, Ciccillo gli indica il marito dell’amante seduto in una pizzeria. È l’inizio di una serie di vicissitudini ed equivoci esilaranti. Un testo basato sull’amicizia … o forse sull’illusione di “essere amici”.
Il secondo tempo, invece, è tratto dal primo atto di Napoli milionaria di Eduardo De Filippo del 1945.
In un tipico basso napoletano, in piena guerra, vivono Gennaro e Amalia Jovine, con i figli Amedeo e Maria Rosaria. Nonostante Gennaro non approvi, Amalia pratica la borsa nera in società con Errico “Settebellizze” e tra i suoi clienti spicca il ragioniere Spasiano, venuto per comprare alimenti per la sua famiglia al prezzo di svendere le poche proprietà che ancora gli rimangono. Nel finale è messo in scena il funerale di Gennaro, che servirà da intralcio alla retata del brigadiere Ciappa, mentre un nuovo bombardamento colpisce Napoli…
Alfonso Grassi
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