“Non devi aver paura l’isola è piena di rumori, suoni e dolci arie che danno piacere e non fanno male. A volte sento mille strumenti vibrare e mormorarmi alle orecchie, e a volte voci che, pur se mi sono svegliato, dopo un lungo sonno, mi fanno addormentare di nuovo. E poi, sognando, vedevo spalancarsi le nuvole e apparire ricchezze pronte a cadere su dime, così, svegliandomi, piangevo per sognare ancora”
È da queste parole di Calibano che muove i suoi passi il nostro studio sulla Tempesta di Shakespeare, tutta da ascoltare, quasi ad occhi chiusi ma col cuore spalancato; con la mente pronta a sognare quello che non vediamo ma che forte riusciamo a sentire.
Una musica che scaccia il silenzio e conduce la Tempesta dentro le nostre orecchie.
Perché la tempesta non appartiene solo al mare, ma a tutti gli abitanti dell’isola di Prospero. Tempestoso è il suo potere. Tempestoso è il viaggio di Ferdinando per giungere all’amore mai provato prima. Tempestoso è il temperamento di Calibano e di Ariel. Tempestoso è tutto il mondo, fuori e dentro l’isola, con i suoi giochi d’amore e potere nel loro ripetersi.