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La Grande Magia

Cast

  • Regia: Francesco Scotto
  • Autore: Eduardo De Filippo
  • Adattamento: Rosario Sparno
  • Tecnico Luci e Audio: Luca Coppola
  • Scenografia: Wanda Papa
  • Produzione: Proteatro

Interpreti

  • Felice D’Anna
  • Mariella Del Basso
  • Antonio Lippiello

Sinossi

Calogero Di Spelta è un uomo che ama la moglie ed è geloso di lei. Tanto geloso che la tormenta, la controlla a tal punto che, durante una vacanza, approfittando di un numero di Magia denominato LA SPARIZIONE DELLA MATERIA, lei decide di fuggire con il suo amante. È da questo punto in poi che si intrecciano le miserie dei nostri protagonisti. La miseria del Mago, Otto Marvuglia, che, pur di non ammettere il proprio fallimento, fa credere al malcapitato Calogero che la moglie sia finita in una scatola e che potrà ritornare da lui solo se quest’ultimo sarà veramente convinto che lei sia al suo interno. La miseria di Zaira, moglie del mago, che lo segue in tutti i suoi piccoli trucchi e grandi imbrogli amandolo, ma sperando sempre che la loro vita da un momento all’altro possa cambiare. La miseria di Calogero che, pur di non ammettere il tradimento della moglie, si convince di vivere un gioco, di essere vittima di una GRANDE MAGIA che avrà fine solo se lui aprirà quella scatola che tiene tenacemente chiusa tra le mani.

 

NOTE DI PRODUZIONE

Per la prima volta la cooperativa Proteatro affronta la drammaturgia di Eduardo De Filippo attraverso un adattamento del testo, realizzato con il consenso di Luca De Filippo, da Rosario Sparno. Si affronta Eduardo nella consapevolezza che per tutti coloro che fanno teatro al Sud egli è un punto di riferimento, per taluni un faro, per altri un punto da cui partire. Si affronta Eduardo con un suo testo cosiddetto minore, spesso tacciato di pirandellismo, ma nel quale sono presenti tratti tipici della drammaturgia eduardiana: i suoi tempi scenici perfetti, la sua umanità, i suoi personaggi, uno fra tutti il Mago Otto Marvuglia, personaggio figlio diretto di Sik- Sik, il più famoso Mago della produzione Eduardiana.

LA GRANDE MAGIA
è il testo da cui abbiamo scelto di ripartire dopo la chiusura pandemica, lo abbiamo scelto sia per un omaggio all’autore sperando che ci sia di buon auspicio e sia per la Pietas che i personaggi esprimono nel giudicarsi fra di loro e nel perdonarsi le proprie debolezze, in un mondo in cui ognuno di loro cerca di arrangiarsi come può. La stessa Pietas che oggi come oggi sarebbe necessaria che tutti noi avessimo nel giudicare il nostro prossimo.

Galleria Fotografica

Fotografie: Alessandra Rosa e Francesco Carbone

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Aspettando Godot (L’Occasione)

N.B. Per questo spettacolo è possibile prenotare il posto solo telefonicamente al numero 3898856273

Cast

  • Regia: Francesco Scotto
  • Tecnico luci e audio: Luca Aquino
  • Credits Musicali: Salvatore Mazza
  • Riprese: Tony Santorelli
  • Produzione: ProTeatro / Teatro 99 Posti / Clan H

Interpreti

  • Vladimiro: Salvatore Mazza
  • Estragone: Paolo Capozzo
  • Pozzo: Antonio Lippiello
  • Lucky: Maurizio Picariello
  • Ragazzo: Alberto Tortora

Sinossi

Questa messa in scena nasce dal viaggio, da più viaggi in realtà, fatti da me, Salvatore Mazza e Paolo Capozzo per partecipare ad un progetto condiviso. È una riflessione sul nostro lavoro, certo, ma credo sia anche, più in generale, una riflessione su chiunque abbia una passione e abiti ai margini di un centro produttivo, ovvero in provincia, ovvero al Sud. Più si discuteva con fervore del nostro lavoro e più mi era chiaro che Vladimiro ed Estragone eravamo noi. Da questa idea nasce la messa in scena.

Perché?
Vladimiro ed Estragone vagano in uno spazio semivuoto, che cosa aspettano?
Perché non se ne vanno? Qual è la loro condanna? La loro è una condanna?
Sono queste le domande che spesso fa a se stesso chi legge o chi vede Aspettando Godot di Samuel Beckett.

A 70 anni dalla prima rappresentazione realizzata con regia di Roger Blin, il testo di Beckett parla al nostro oggi. Gli amanti del teatro tradizionale per anni hanno giudicato il testo astruso; ai loro occhi sembrava che il testo non avesse storia, che la scrittura ridondante, reiterata, senza un inizio, un intermezzo ed una fine ben definita, non avesse senso. Oggi, dopo settant’anni (dopo che il testo è stato proclamato da una giuria di esperti del settore il miglior testo drammaturgico del novecento), nessuno sembra avere più perplessità sul valore assoluto dell’opera, sulla sua bellezza.
I personaggi di Beckett vivono nell’attesa.
La nostra messa in scena cerca di dare un senso a questa attesa. In quanti momenti della nostra giornata noi tutti viviamo sperando che la nostra vita da un momento all’altro possa cambiare? Viviamo di notizie che devono arrivare, speriamo in cambiamenti che possano migliorare la nostra quotidianità, sogniamo in ogni attimo di realizzare gli obiettivi della nostra vita. È proprio in quest’ottica Vladimiro, Estragone, Lucky e Pozzo siamo tutti noi. In tutti loro la passione coincide con la condanna che, forse morendo, poi torna ad essere passione fervida, ossessiva, nella speranza che “(…) un bel giorno cambierà“.
Lo spazio scenico, quindi, è il palco? È il Sud? È il mondo interiore di ognuno di noi?
Tutti potranno leggerci quello che vorranno rispetto alla propria sensibilità, certo è che il nostro caro Beckett questo testo sembra averlo scritto ieri, sembra averlo scritto per noi…

Buona serata
Francesco Scotto

Galleria Fotografica

Fotografie: Felice Cataldo, Alessandra Rosa e Francesco Carbone

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