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Il Teatro 99 Posti partecipa alla raccolta beni per l’Ucraina

Anche lo Staff del Teatro 99 Posti cerca di dare un contributo solidale e alla relativa sensibilizzazione, in merito alle tristi vicende ucraine

È fondamentale che ognuno dia il proprio contributo, per quel che può. Lo staff del Teatro 99 Posti non è da meno, e pertanto invita chi può a consegnare beni di prima necessità presso il “Bar Alexia” sottostante al teatro.
 
Di seguito, una lista di beni utili
 
  • Alimenti per neonati (omogenizzati, latte etc)
  • Pannolini
  • Salviettine
  • Vitamina D
  • Termometri
  • Sacchi a Pelo
  • Kit pronto soccorso
  • Torce
  • Batterie AAA
  • Powerbank
  • Plaid
  • Ketoprofene
  • Benda di garza
  • Normix 200
  • Loperamide
  • Ibuprofene
  • Alcool etilico
  • Paracetamolo
  • Siringhe (2,5, 10, 20)
  • Guanti (normali e sterili)
  • Forbici (paramedici)
  • Bendaggio in gel antiscottatura
  • Bendaggio sterilzzato 10×5
  • Bendaggio non sterilizzato 7×14
  • Bendaggio non sterilizzato 7×15
  • Bendaggio non sterilizzato 10×15
  • Garza normale
  • Spugna emostatica chirurgica
  • Compresse emostatiche
  • Laccio emostatico
  • Liquidi antidoloranti
  • Qualsiasi altra cosa ritenete possa essere necessaria

Al Teatro 99 Posti domenica si va in scena con le “Operette Morali” di Leopardi

A cura di Irpinia TV

Si rialza il sipario al “Teatro 99 posti” di Mercogliano: domenica va in scena “Operette Morali” la drammaturgia di Mirko Di Martino tratta dall’omonima opera di Giacomo Leopardi

Al “Teatro 99 Posti” di Mercogliano, finalmente domenica si rialza il sipario, questa volta sulla drammaturgia, scritta e diretta da Mirko Di Martino, “Operette Morali”, tratta dall’omonima opera di Giacomo Leopardi.

Un produzione del “Teatro dell’Osso” e del “Demiurgo”, in collaborazione con “Teatro TRAM e Classico Contemporaneo” di Napoli.

Tra i più apprezzati autori e registi del genere contemporaneo, Mirko Di Martino, fondatore del “Teatro dell’Osso” di Lioni, è approdato nel prestigioso scenario del “Teatro TRAM” napoletano, dove il suo talento e la tecnica espressiva hanno conquistato pubblico e critica.

Ritorna in Irpinia per presentare il suo ultimo lavoro, grazie alla felice intuizione e alla competenza di Paolo Capozzo e Gianni Di Nardo, i quali, alla guida del teatro di Torelli, offriranno al pubblico una performance innovativa attraverso un’operazione culturale che vuole promuovere la letteratura universale, favorendo l’indagine introspettiva sulle questioni centrali dell’esistenza.

Operette Morali

Cast

  • Autore: Giacomo Leopardi
  • Drammaturgia e Regia: Mirko Di Martino
  • Aiuto Regia: Angela Rosa D’Auria
  • Scenografia: Giorgio Lauro
  • Assistente alla Regia: Marina Cavaliere
  • Produzione: Il Demiurgo e Teatro dell’Osso in collaborazione con Teatro TRAM e Classico Contemporaneo

Interpreti

  • Antonio D’Avino
  • Nello Provenzano

Sinossi

SINOSSI

Lo spettacolo porta in scena le “Operette morali” di Giacomo Leopardi, il suo capolavoro letterario, una delle vette più alte della letteratura universale. Il testo originale si compone di 24 prose, soprattutto dialoghi. Ne abbiamo scelte dieci.

E’ stata una selezione difficile, inevitabilmente parziale, ma condotta sulla base dei temi principali: il desiderio di felicità, il dolore, la morte, il rapporto dell’uomo con gli altri uomini e con l’universo. In scena due soli attori interpretano tutti i personaggi, due figure di uomini arrivati alla fine del tempo, quando tutto è consumato, quando le illusioni sono sparite e non resta più spazio per l’azione, ma solo per la rappresentazione.

Le Operette Morali rappresentate:

  1. La scommessa di Prometeo
  2. Dialogo di un Folletto e di uno Gnomo
  3. Dialogo di Malambruno e di Farfarello
  4. Dialogo di un fisico e di un metafisico
  5. Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie
  6. Dialogo della Natura e di un Islandese
  7. Dialogo di Cristoforo Colombo e di Pietro Gutierrez
  8. Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere
  9. Dialogo di Tristano e di un amico
  10. Cantico del gallo silvestre

 

Note di regia

Leopardi non aveva certo in mente il teatro quando, nel 1824, dava alle stampe le “Operette morali”: pensava alle satire greche di Luciano, ai romanzi moderni e filosofici di Sterne e Voltaire.

Eppure, non c’è dubbio che l’efficacia performativa dei suoi dialoghi è evidente, soprattutto là dove il contenuto argomentativo incontra il gusto amaro dell’ironia. Quella stessa ironia che, ancora oggi, appare così stridente in confronto all’armonia delle sue poesie. Quella stessa ironia che, ancora oggi, rende attualissimo il testo di Leopardi per come è scritto, prima ancora che per cosa è scritto: il gusto per la citazione e la parodia, la presa in giro delle manie e delle fissazioni, il contenuto filosofico nascosto nelle banalità quotidiane, la mescolanza di stile elevato e popolare, il piacere della battuta e del gioco di parole. A guardarle una dietro l’altra, queste operette, sembra di assistere a una serie antologica distopica, un Black Mirror dell’Ottocento: in quale altro testo potremmo trovare un folletto e uno gnomo che discutono della scomparsa del genere umano, un mago che evoca un demone, morti imbalsamati che risorgono, uno scienziato che ha scoperto il segreto della vita eterna, la natura che ha preso le forme di una enorme donna distesa sul fianco di una montagna?

Galleria Fotografica

Fotografie: Alessandra Rosa e Francesco Carbone

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