Cast

  • Autore: José Pascual Abellan
  • Regia: Niko Mucci
  • Traduzione: Andrea Scarpati Ramirez
  • Costumi: Alessandra Gaudioso
  • Musiche: Luca Toller
  • Video: Francesco Mucci
  • Grafica: Salvatore Fiore
  • Produzione: TAN – Teatri Associati Napoli

Interpreti

  • Marcella Vitiello
  • Laura Pagliara

Sinossi

“…La follia è una linea sottile, che divide due mondi. Basta davvero poco per passare da una all’altra parte”.

Queste le parole, dette da una delle due protagoniste della trama. Due donne in attesa, nell’anticamera dello studio di uno psichiatra, diverse fra loro in modo diametralmente opposto: una donna in carriera e una madre di famiglia in piena depressione, la quale dichiara subito la sua prossimità alla follia.

Pure la loro “diversità”, nell’apparenza e nel ruolo sociale di ciascuna, copre una problematica fatta di debolezze comuni e pone le basi di una conoscenza reciproca, di un assaggiarsi di mondi paralleli, pronti alla divagazione poetica, tanto quanto alla cruda definizione da lessico psichiatrico.

Frequenti le incursioni nella filosofia e nella pratica del disagio mentale, alleggerite nel proporsi, da parentesi comiche. La trama si dipana nell’attesa del medico ritardatario, sino ad un colpo di scena finale che mette in discussione le certezze acquisite dai personaggi nel loro sviluppo di comunicazione verbale, e dal pubblico su di loro in scena.


NOTE DI REGIA

Trattare  il tema della follia in teatro  è tanto difficile, quanto non originale, ma quando lessi      la traduzione di questa storia minimale e pure cosi universale, mi colpì la volontà espressa dall’autore, lo spagnolo Juan Pascual Abellàn, di mantenere una sorta di leggerezza pur nella trattazione di temi gravi e impegnativi. L’uso del comico alternato al drammatico, è al servizio della necessità di porre riflessioni sulla vita e sulle sue declinazioni e deviazioni pratiche sino alla follia, mantenendo la vena di poesia che intride la scrittura, anzi nel tentativo di far lievitare la poesia stessa nel passaggio fra parola scritta e scena. Nel corso del lavoro un nuovo elemento di riflessione ha guidato il nostro progetto: il confronto fra la maschera e l’interpretazione, rapporto che ci ha guidato nell’approfondimento fra la forma (il mostrare) e l’interpretazione (il sentire). Con questo spettacolo proseguo il mio percorso di studio analisi dei sentimenti e delle relazioni interpersonali attraverso il punto di vista eccentrico, della messa in scena.

Niko Mucci

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