Cast

  • Testi: Eduardo Galeano
  • Regia e Disegno Luci: Pina Di Gennaro
  • Drammaturgia: Pina Di Gennaro e Anna Coluccino
  • Scenografia e Costumi: Rosaria Castiglione

Interpreti

  • Elisabetta Bevilacqua
  • Marina Cavaliere
  • Serena Lauro
  • Alessandra Mirra
  • Maddalena Stornaiuolo

Sinossi

Ispirato a: Nuovomondo di E.Crialese, Emigrantes di A. Fabrizi, documenti storici e testimonianze dirette

“…Una ciocca di capelli, una vecchia chiave che aveva perduto la sua porta, una pipa che aveva perduto la sua bocca, il nome di qualcuno ricamato su un fazzoletto, il ritratto di qualcuno in una cornice ovale, una coperta che era stata condivisa..e altre cose e cosette erano avvolte fra i vestiti nelle valigie degli esiliati. Non era molto quello che ci stava in ogni valigia, ma in ognuna ci stava un mondo…Gli uomini e le donne giunti da lontano si lasciavano portare, come le loro valigie da una fila all’altra, e si stipavano, come loro, in attesa. Venivano da villaggi invisibili sulla cartina geografica e, dopo la lunga traversata, erano sbarcati ad Ellis Island..”

Comincia così un celebre racconto di E.Galeano e  comincia da qui il lavoro intrapreso, dalla riflessione su avvenimenti recenti e non legati da un filo comune: la triste condizione di chi intraprende il lungo cammino dell’esodo umano, di chi non ha un posto nel mondo, di chi fugge da guerre, terre bruciate, salari sterminati, di chi fugge e bussa alle porte di nuovi mondi ..
Tre storie che si intrecciano in un racconto unico. Tre destini accomunati da una sorte comune. Comune anelito alla vita. Cinque donne: una madre e una figlia alla ricerca di un fratello, due sorelle prostitute promesse a due facoltosi americani, una donna misteriosa che viaggia sola. Il racconto di un viaggio, a partire dalla decisione stessa di partire, fino ad arrivare alla nave, al mare: il luogo di mezzo, un luogo- non luogo, in bilico tra speranza e paura, tra partenza e arrivo, luogo del cammino, del passaggio, segnato da un continuo movimento. Ed alle oscillazioni di questo mare l’anima fa da contrappunto come un pendolo perchè  lì ogni riferimento scompare. L’immensa distesa diventa la terra di mezzo, terra di nessuno. Tutti si ritrovano Gli uni di fronte agli altri, come stranieri, nudi, senza nient’altro carico che se stessi.. Racconto ironico e surreale, racconto della forza di cinque donne che trovano il coraggio di continuare a desiderare scambiandosi l’unica, enorme,  ricchezza di cui dispongono: i loro sogni. Ed i sogni  incontrano finalmente la realtà.. Ma non è una realtà semplice.. è una realtà per pochi, difficile da conquistare: è la realtà di Ellis Islan. Il viaggio è compiuto ma una barriera , una gabbia di corde, si alza sulla scena.. non  tutti l’ attraverseranno. Chi lo farà scenderà tra il pubblico che, a questo punto, con un capovolgimento della scena,  diventerà parte attiva dello spettacolo. Chi sono gli stranieri ? E chi sono gli indigeni? Chi dovrà scegliere? Il pubblico stesso si troverà  ad accogliere o respingere..
…I custodi della Terra Promessa interrogavano e classificavano gli immigrati, gli auscultavano il cuore, i polmoni, gli studiavano le palpebre, la bocca e le dita dei piedi, li pesavano e gli misuravano la pressione,la statura, l’intelligenza.. gli esami dell’intelligenza erano più difficili. Molti dei neoarrivati spesso non sapevano scrivere,  riuscivano solo a balbettare parole incomprensibili in lingue sconosciute.. (E. Galeano)”       

Note di regia: La fusione di linguaggi diversi, senza soluzione di  continuità, con il passaggio fluido dall’uno all’altro. Il canto , la danza corale , i movimenti su ritmo, la prosa. Uno spettacolo concepito come una partitura musicale .Il corpo  come corpo vivo .La parola come materia da plasmare e modellare sulle leggi della melodia, dell’andamento e dello sviluppo melodico della scena, costruito sul ritmo interiore delle storie, sul  respiro intimo dei personaggi.  Musica trasferita nel movimento , nei corpi , nelle forme, nei colori, nelle atmosfere, nelle parole. Uno spettacolo dove al coro di voci si accompagna il coro dei corpi vivi, presenti, dove la centralità del movimento accompagna l’intero allestimento, dove l’utilizzo di una pluralità di linguaggi tende a creare un’atmosfera di surreale molto vicina al sogno ed all’immaginazione.
Sulla scena  pochi simboli, pochi oggetti: sedie valigie e miniature concepite in una inversione del rapporto grande/piccolo. Un’ atmosfera di sogno, di sogno, che tende a riprodurre un universo in miniatura.. Piccole case bianche sospese nell’aria, una nave che arriva dal cielo. Tutto è lì:  galleggia, si muove, si compone e si scompone, in base alla vita ed alla forma che le donne in scena imprimono.. tracce del tempo, della memoria e dei sogni..
il gioco surreale prende il sopravvento e in questo universo vengono immersi  anche gli spettatori, il cui ruolo però si ribalta alla fine dello spettacolo.. divenedone essi parte attiva..e non semplici “ascoltatori”..

Pina di Gennaro

Galleria Fotografica

Premi & Riconoscimenti

  • PREMIO Antonio Landieri Edizione 2012
  • Premio Miglior Attrice Giovane al coro di Terra di Mezzo (Elisabetta Bevilacqua, Marina Cavaliere, Serena Lauro, Alessandra Mirra, Francesca Ponzio)

Motivazione: Per essere sul palco un unico corpo vibrante. Per un’interpretazione che narra fatti di valenza storica e civile, per lingue amalgamate a corpi parlanti. Per essere un coro fatto di voci che sanno essere uniche.

IL TRAILER

Prima della PRIMA di Antonella Russoniello

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